Il periodo di Carnevale è uno dei migliori per visitare Resia e conoscerne i suoi usi e costumi, la sua gente, la sua parlata, le sue danze e le sue musiche e, naturalmente, le sue maschere. In Val Resia sono due sono i tipi di maschere carnevalesche tradizionali. Le più conosciute sono le “lipe bile maškire” (le belle maschere bianche), tradizionalmente indossate da ragazze giovani e nubili, vestite di bianco e con in capo un cappello di fiori di carta e piccoli sonagli confezionato a mano. Tutte le “lipe bile maškire” sono accompagnate da una controparte maschile, denominata “maškarun”, principalmente contraddistinto da un cappello meno alto.
L’altra tipologia di maschere, contrapposte alle prime, sono le maschere “brutte” dei “babaci”/“kukaci”, che solitamente indossano semplici abiti vecchi, spesso a rovescio, e a volte si coprono il volto o lo sporcano con della fuliggine o del carboncino.
Le tipiche danze resiane che accompagnano il Püst di Resia sono rigorosamente guidate sal suono della cïtira e della bünkula, rispettivamente il violino e il violoncello, mentre il ritmo viene marcato dal battito dei piedi. I due strumenti sono in realtà di recente introduzione e insieme vanno a ricreare il suono del “dudy”, una sorta di cornamusa che veniva suonata in origine per accompagnare queste antiche danze. Per avvicinarsi maggiormente al suono del “dudy”, la cïtira e la bünkula vengono manipolate e modificate: alla prima vengono sostituite le corde esistenti con corde di mandolino che vengono tirate al massimo e accordate in tonalità assai alte, mentre alla seconda vengono lasciate soltanto due corde e ne viene poi aggiunta una ulteriore in fibra animale.
Leggi anche il blog Püst – Carnevale in Val Resia (Somewhere FVG): www.somewherefvg.it/pust-in-val-resia/
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