Le Valli del Natisone si trovano nella parte più orientale del Friuli Venezia e Giulia. Dalla città di Cividale si sviluppano a ventaglio in direzione nord-est, verso il confine con la Slovenia. Sovrastate dal monte Matajur, che con i suoi 1641 metri ne rappresenta il simbolo, conservano tradizioni gastronomiche simili a quelle che ritroviamo nelle aree montuose alpine. Vivere dove le estati sono corte e miti e gli inverni lunghi e freddi implica saper sfruttare al meglio quanto che c’è a disposizione; allevando gli animali più adatti alla vita in montagna, selezionando e coltivando frutta e ortaggi che possano essere trasformati e conservati per diversi mesi.
Le dorsali alte delle Valli del Natisone custodiscono un’eccezione, una zucca detta malon, che è stata tramandata nei secoli e che ancora oggi viene coltivata, nonostante la scarsa attitudine alla conservazione. Si tratta di una zucca a pasta bianca, dalla forma cilindrica-tondeggiante.
Quando è ancora di piccole dimensioni, sembra un grosso zucchino, ma se si sviluppa completamente può raggiungere una lunghezza di circa 40-50 cm e un diametro di 30-40. La buccia è liscia, al più leggermente verrucosa, di un colore verde e bianco che, a maturazione, diventa giallo intenso, quasi ocra. Nelle annate migliori una singola pianta arriva a produrre anche 5 frutti.
In cucina il malon si usa quando è ancora fresco, con la polpa bianca e la buccia tenera.
Ha un sapore dolce ed è ingrediente cardine di alcune ricette tradizionali, come ad esempio la briza, o župa malonova, una minestra realizzata con malon, batuda (latte vaccino intero acidificato), fagioli e talvolta patate. Grattugiato e stufato in tegame, si serve spesso come contorno di piatti a base di carne e talvolta si usa in alcune varianti dello štakanje, un pestato a base di verdure e patate condito in varianti differenti a seconda della stagione e della località, oppure in risotti e frittate.
Maggiori informazioni:
https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/malon/